L’ambasciata italiana a Tripoli ieri, venerdì pomeriggio, ha invitato tutti i nostri connazionali a lasciare “temporaneamente” il Paese, la Farnesina rinnova contemporaneamente la richiesta visto l’aggravarsi della situazione libica e l’avanzata jihadista dei miliziani dell’Isis.
L’Isis infatti avrebbe già preso il controllo di Sirte, cittadina a 450 Km a Est di Tripoli. Insomma la minaccia jihadista, come più volte ammonito dal nostro giornale, ora preoccupa l’Italia che vira improvvisamente e dopo le tante, troppe, minimizzazioni si scopre ora che il nemico è dietro l’angolo.
E lo fa senza ombra di dubbio, non per “illazione” giornalistica. Tanto che il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, a Sky Tg24 ha parlato di “minaccia terroristica attiva a poche ore di navigazione dall’Italia” (qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto prevedere) e, scenario finora non considerato da nessuna in via ufficiale: “L’Italia è pronta a combattere, naturalmente nel quadro della legalità internazionale“. Insomma, in poche parole, la guerra contro i miliziani dello Stato Islamico in Libia è pronta.
L’Isis ha conquistato quindi Sirte, cittadina libica di grande rilievo e ha preso possesso di un edificio dove ha costituito il suo quartier generale, altri miliziani hanno preso possesso di alcune radio e della tv locale. Tramite questi studi hanno iniziato la diffusione di messaggi alla popolazione invitandola a sottomettersi.
Sempre venerdì sono stati attaccati due pozzi petroliferi, a El Bahi, nei pressi del terminal costiero di Ras Lanuf, e a el Dahra, nel Sud Ovest. Ad El Dahra uomini di Isis hanno dato fuoco a una raffineria, definita “una delle più importanti” della zona di Sirte. Il 4 febbraio Isis, attraverso Ansar al Sharia, aveva attaccato un altro pozzo libico francese, al Mabrouk, a circa 170 km a Sud di Sirte facendo almeno 10 morti. Insomma che la situazione sia fuori controllo lo conferma anche l’annuncio del presidente egiziano al-Sisi che provvederà ad evacuare i suoi connazionali tramite ponte aereo. Venerdì Isis ha riferito di avere ucciso e sgozzato 21 ostaggi egiziani copti, rapiti a Sirte all’inizio di gennaio.
Lo Stato Islamico quindi è alle porte, il mondo lo ha colpevolmente o incoscientemente fatto avanzare oltre ogni limite e oggi si ammette “L’Italia è pronta a combattere”.